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Nuova Sabatini Green: tutto quello che devi sapere

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Con la Circolare direttoriale 6 dicembre 2022, n. 410823, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy fornisce le istruzioni necessarie alla corretta attuazione dell’intervento in merito alla “Nuova Sabatini”. La misura Beni strumentali (“Nuova Sabatini”) è l’agevolazione per facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo italiano. La misura sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware. Oltre a software e tecnologie digitali.

Novità prevista a partire dal 1° gennaio 2023 è la possibilità di accedere ad un contributo maggiorato del 30% previsto per gli “investimenti green”, ossia gli investimenti volti all’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature, nuovi di fabbrica, ad uso produttivo e a basso impatto ambientale.

Nuova Sabatini Green

L’obiettivo è migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi delle imprese italiane e pertanto oggetto di agevolazione sono gli “investimenti green” volti all’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature, nuovi di fabbrica, ad uso produttivo e a basso impatto ambientale.

Affinché un investimento possa essere riconosciuto come “green” è necessario che:

la PMI richiedente sia in possesso di una Certificazione Ambientale di Processo, che attesta che l’impresa applica processi sostenibili
oppure che

per i Beni oggetto dell’investimento sia disponibile Certificazione Ambientale di Prodotto oppure idonea Autodichiarazione Ambientale rilasciata da produttori, importatori o distributori, che attesta che i beni oggetto dell’investimento sono beni sostenibili
Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda:

sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca;
risultano nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatoria;
non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea;
non sono in difficoltà;
abbiano sede legale o una unità locale in Italia. Per le imprese non residenti nel territorio italiano il possesso di una unità locale in Italia deve essere dimostrato in sede di presentazione della richiesta di erogazione del contributo.

L’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento bancario o leasing. Il finanziamento, che può essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’ammontare, deve essere:

di durata non superiore a 5 anni;
di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro;
interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.

Il contributo del Ministero è in conto impianti. Il tasso di interesse annuo per gli “investimenti green” è pari al:

3,575% (come già avviene per gli investimenti Economia 4.0)
Ricordiamo che invece è previsto:

2,75% per gli investimenti ordinari

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