INVESTIRE IN TEMPO DI CRISI: DUE STRATEGIE POSSIBILI
da Financialounge.com
La crisi ha spinto i prezzi di molti titoli a livelli che appaiono sottovalutati. La ricerca del valore può passare per una strategia difensiva o aggressiva. Tutti i parametri da considerare per selezionare settori e azioni.
 
I lunghissimi anni del Toro a Wall Street e in tutte le Borse globali, interrotti da qualche correzione come quella di fine 2018-inizio 2019, sono stati anche anni di bassissima volatilità, termine che indica oscillazioni violente di indici e titoli. Con l'Orso che si è affacciato per la prima volta sui mercati da marzo del 2009, è tornata anche la volatilità, molto violenta. Gli anni a volatilità vicina a zero sono stati dominati dagli algoritmi e dagli strumenti di investimento passivi: perché ingegnarsi a fare lo stock-picking quando un fondo passivo che replica l'indice S&P 500 di Wall Street mi offre un ritorno medio annuo a due cifre? Oggi il mondo è cambiato, non sappiamo ancora per quanto, gli automatismi degli scambi sono contraddittori e possono anche mandare segnali sbagliati, tipo comprare quando bisognerebbe vendere e viceversa, e forse è tornato il momento per chi dispone di liquidità e se la sente di impiegarla, prendendosi ovviamente qualche rischio, di tentare strategie attive di investimento sull'azionario per portare a casa l'alpha, un ritorno superiore che gli altri impieghi del risparmio non offrono.
 
VALUTAZIONI E PROSPETTIVE
Le due strategie partono da una diversa valutazione delle prospettive dell'economia.
Pensando a questo profilo di investitore individuale, e dando per scontato che abbia una cultura finanziaria solida nonché i nervi saldi necessari a sopportare lo stress senza cedere alla tentazione di cambiare una strategia valida solo perché vede un segno meno sugli schermi, abbiamo messo a punto lo schema di due possibili strategie di ingresso nell'azionario globale in questa fase difficile, ma anche ricca di opportunità, visto che i prezzi viaggiano mediamente a uno sconto del 30% rispetto a meno di due mesi fa, quando appunto sembrava che bastasse comprare la replica di un indice per stare al sicuro il resto dell'anno. In particolare abbiamo delineato due strategie: una difensiva, per chi vuole rischiare meno e ovviamente si accontenta di un ritorno potenziale contenuto, e una aggressiva, per chi ha una maggior propensione al rischio e punta a un alpha superiore. Le due strategie partono anche da una diversa valutazione delle prospettive delle economie nel resto del 2020, perché la strategia difensiva sconta una ripresa più lenta di consumi e investimenti, mentre quella aggressiva si basa su attese di ripartenza sostenuta, che dovrebbe premiare i titoli più colpiti dalla crisi da virus.
 
STRATEGIA DIFENSIVA
In difesa puntando su salute, anti-ciclici e tecnologia. I parametri per valutare il rischio.
Partiamo dalla strategia difensiva. Lo spettro di investimento possibile sono tutti i mercati azionari globali, ma con un focus limitato a tre settori: non ciclici, salute, healthcare e farmaceutico, tecnologico. La raccomandazione per questa strategia è puntare su aziende con una capitalizzazione di mercato superiore ai 10 mld, perché è la soglia che garantisce la liquidità del mercato, la presenza di investitori istituzionali e una minore esposizione a fluttuazioni troppo violente che di solito investono i titoli "sottili". Un'altra raccomandazione riguarda la performance del titolo che viene selezionato per l'acquisto: deve aver subito una caduta di valore pari ad almeno il 20% da inizio anno e nella stessa misura rispetto a un anno fa. Questo indicatore segnala infatti che l'azienda in questione è valutata in Borsa a forte sconto, non solo rispetto ai massimi toccati a inizio anno, quando il mercato è entrato "di corsa" nel 2020 sulla spinta di un'euforia eccessiva, ma anche rispetto ai livelli di 12 mesi fa, indicando che lo "sconto" è effettivamente consistente.
 
STRATEGIA AGGRESSIVA
All'attacco su tutto il listino, ma con una selezione molto accurata dei fattori tecnici.
Anche la strategia aggressiva ha come spettro di possibile investimento tutti i mercati azionari globali, ma a differenza di quella difensiva ha una gamma di possibili target molto più ampia e una specificazione più dettagliata dei fondamentali e delle performance dei titoli da selezionare. Cominciamo dai settori, che sono quelli dei beni strumentali, dei titoli ciclici, dell’energia, dei titoli finanziari, dei materiali di base, delle utility e dei trasporti. Questa gamma settoriale riflette l'assunto di base di una ripartenza sostenuta delle economie, che si traduce quindi in un rimbalzo dei consumi (ciclici) che quindi spingono la domanda di energia, di beni strumentali e di materiali di base necessari per produrre beni ma anche servizi, con un effetto benefico sulle utility e più in generale su tutto il settore finanza, che beneficia sia dei consumi che degli investimenti.
 
L'IMPORTANZA DEI FONDAMENTALI
Focus sui multipli, sul valore di libro, sui dividendi e sullo sconto dei prezzi. 
Per chi sceglie questa strategia più aggressiva è richiesta una maggior attenzione ai fondamentali delle aziende selezionate. La raccomandazione è di puntare su titoli che oggi abbiano un rapporto P/E, vale a dire il multiplo espresso dal prezzo rispetto agli utili attesi, inferiore a 10, quindi ben sotto le medie storiche. A questo livello infatti è molto difficile che l'azione sia sopravvalutata, casomai il contrario. A rafforzare questa indicazione vanno ricercati titoli che abbiano anche un prezzo che rifletta un valore di libro (book value) inferiore a due volte, a ulteriore garanzia che il titolo non è sopravvalutato. Inoltre vanno privilegiate aziende con un rendimento da dividendo pari o superiore al 4%, che va ad aggiungersi o a compensare l'incremento di prezzo atteso. La capitalizzazione di mercato raccomandata è anche qui rafforzata a oltre 20 mld, mentre la performance del titolo sia da inizio anno che a 12 mesi deve essere negativa del 30%.
 
UN MERCATO DI OPPORTUNITÀ
Alla ricerca del valore nei titoli meglio attrezzati per il dopo-virus.
In pratica entrambe le strategie partono dall'assunto che ai prezzi attuali molti titoli dai fondamentali solidi siano sottovalutati e rappresentino delle opportunità di entrata molto interessanti. Ma la strategia difensiva punta più sul "sicuro" e va a cercare il valore nei pochi settori meno impattati dalla crisi globale da virus, mentre quella aggressiva fa una scommessa di fondo su una ripartenza sostenuta dell'economia, e va a cercare il valore nei titoli meglio attrezzati per sfruttarne le potenzialità. In entrambi i casi è molto importante valutare lo "sconto" a cui vengono scambiati oggi i titoli sia rispetto ai massimi recenti che nel medio periodo, perché proprio in quello sconto può essere racchiuso il valore. Quest'ultimo parametro viene ovviamente rafforzato nella strategia aggressiva, per ridurre il rischio indubbiamente maggiore che si assume l'investitore in questo caso.
 
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